SPAZIO AUREO

PRATICA ASTRATTA DI UN SENSO

UN PROGETTO DI LUIGI MAGLI

PER IL MARCA

 

Mercoledì 30 marzo alle ore 18, nella sede del MARCA, viene presentato Spazio Aureo. Pratica astratta di un senso, un progetto site-specif di Luigi Magli promosso dalla Provincia di Catanzaro.

Docente all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Magli, sin dagli anni settanta, si è distinto in Calabria per una ricerca sperimentale, lontana dai canoni estetici tradizionali. Con la sua installazione il MARCA inaugura un nuovo filone di ricerca teso a sviluppare la progettualità all’interno dello spazio pubblico con opere inedite concepite appositamente per un luogo dalla forte carica identitaria.

Accanto ai grandi eventi espositivi, dunque, il museo si mette in gioco proponendosi come soggetto intorno al quale si sviluppa la creatività degli artisti. “Il museo non è un luogo neutro, né un cubo bianco di tradizione anglosassone. E’ piuttosto una rete multipla di connessioni che ha la necessità di sviluppare nuove sinergie”, afferma Alberto Fiz direttore artistico del MARCA.

“Il museo”, ribadisce il Presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, “consente di accrescere l’identità del luogo ponendosi come fondamentale risorsa del territorio”.

In questa direzione l’installazione di Magli (la si potrà visitare sino al 24 aprile) appare emblematica in quanto l’artista ripropone, attualizzandolo, un concetto che sta alla base di MARGINALIA-Luogo-opera con installazioni, la storica mostra organizzata nel 1979 da Magli, insieme a Rocco Pangaro e Francesco Correggia, all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Prendendo le distanze dal minimalismo così come dalla linea più dichiaratamente espressionista che la pittura stava prendendo in quegli anni, i tre artisti avevano fatto la scelta di sviluppare un’indagine dove l’opera diventava essa stessa luogo assumendo su di sé anche una responsabilità di carattere storico e antropologico. 

Come ha scritto Magli “si tratta della riformulazione del concetto di Luogo come destino dell’opera, parte integrante dell’aspetto poetico, anzi necessario ed indispensabile alla realizzazione del pensiero.”

Ora queste problematiche tornano d’attualità nell’installazione realizzata per il MARCA  intesa come contenitore di memoria. Intorno allo Spazio Aureo, Magli ha costruito un luogo per certi versi autobiografico dove abitano i reperti del passato, le presenze fragili di un’arte silenziosa fatta di tracciati, visioni, incontri spesso casuali e imprevedibili dove le opere, ricoperte da una sottile foglia d’oro, rivelano una forte carica poetica ed emozionale. Un’installazione formata da disegni, sculture, dipinti dagli anni novanta a oggi, alcuni di essi inediti, che si dispone come uno scrigno segreto che attende di essere scoperto dallo spettatore: “Sono oggetti, forme minime dipinte messe in sequenza come battiti del cuore, grafemi in successione, accordi di colori e sostanze”, scrive Magli.

 

Il progetto viene presentato al MARCA in una conversazione dell’artista con Alberto Fiz e Tonino Sicoli, direttore del MAON. Nell’occasione sarà proiettato il video di Antonio Renda AtelierMagli.

      

 

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...... serata inaugurazione ........ e particolari elementi installazione ........ (foto: Danilo Magli - Francomà)

 

la conferenza

           

da sx : Wanda Ferro (Presidente Provincia CZ) - Luigi Magli - Alberto Fiz (Direttore MARCA) - Tonino Sicoli (Direttore MAON)

 

la sala conferenze

 

           

lavori su carta nella sala conferenze

 

           

 

           

 

           

 

 

opere ed elementi assemblati nell'installazione

 

           

particolare pareti esterne

 

                 

 

particolari pareti interne

 

                            

 

 

                   

 

 

                            

 

               

 

 

 

 

 

               

                   Tonino Sicoli - Massimo Berardi - Giulio De Mitri                          con Cesare Berlingeri - Alfredo Fiz - Tonino Sicoli

             

                  Vito Verrastro - Mario Parentela - Antonio Viapiana                                       Valerio e Danilo Magli

 

con i figli : Danilo e Valerio

 

Immagini dal video :  ATELIERMAGLI di Antonio RENDA               (cliccare per ingrandire)

 

 

 

 

 

 

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                      LUIGI MAGLI al MARCA di Catanzaro di IsabellaCALIDONNA

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LUIGI MAGLI

 

Luigi Magli, nato a Rende nel 1953, vive e lavora a Cosenza. Compie gli studi all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

Si forma negli anni ’70 interessandosi ad esperienze pittoriche in cui prevale la componente gestuale e informale. Tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, sviluppa una ricerca indirizzata a un “personale espressionismo” (E. Crispolti), che “è anche rivisitazione delle radici dell’arte moderna” (F. Menna). La sua indagine, spesso inquieta, è rivolta verso una spazialità frantumata.

Nel 1979 partecipa al progetto Marginalia con l’installazione Luogo-opera che viene presentato all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e successivamente a San Lucido. Nel 1981 espone a Graz alle XVI Internationalen Malerwochen alla Neu Galerie am Landesmuseum Ioanneum con una presentazione di Wilfried Skreiner, che scrive della sua  pittura “densa, angosciosamente gestuale”, in cui aleggia la “bellezza, l’eternità e la morte, il movimento, la passione e il trascorrere del tempo.” Nel 1985 viene proposta una sua mostra alla galleria Pellegrino di Bologna e l’anno successivo espone a Art 17 di Basilea e nello spazio della galleria Teucher di Zurigo in due esposizioni personali.

Negli anni ottanta inizia a dedicarsi all’attività didattica e diventa titolare della Cattedra di Pittura all’Accademia di Catanzaro prendendo il posto del suo maestro Carmine Di Ruggiero. A parte un breve periodo trascorso all’Accademia di Urbino, ha mantenuto il suo incarico ininterrottamente sino ad oggi. 

Nel 1984 espone nella mostra I post-meridionali, che Filiberto Menna, Enrico Crispolti e Tonino Sicoli presentano al Centro Di Sarro di Roma. Nel 1986 è invitato alla mostra Fall-out a Catanzaro, curata da Sicoli con la collaborazione di Peter Weiermair e di Franz Haks.

Nello stesso anno il  suo lavoro è oggetto di un importante documentario televisivo della Rai L’animale dipinto di Marcello W. Bruno; sempre nel 1986 esegue un ciclo pittorico nel Palazzo Municipale di Rende. Dal pan-naturalismo intimistico degli anni ottanta, Magli passa, negli anni novanta, ad opere caratterizzate dai “neri romantici” e dai “bianchi glaciali”, alle terrecotte e alle opalescenti cere che imprigionano la foglia d’oro, fino alle “impronte” lasciate nei gessi. Approda, poi, ad una suggestiva pittura sostanzialmente monocromatica, che cela forme geometriche e grumi di materia. Nel 2005 una sua opera Giardino prima del freddo è accolta nella collezione permanente del Museo d'Arte dell'Otto e Novecento di Rende. Tra le tante mostre che lo vedono protagonista, è sufficiente ricordare la partecipazione alla rassegna del MAC Opere ed Artisti 1973-92 al Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro, a Quante Storie. Storie dell'arte contemporanea in meridione al Castello Normanno Svevo di Bari e a Mediterraneo d'Arte presso l'Archivio Centrale dello Stato di Roma. Nell'agosto del 2009 ha realizzato ad Acquaformosa, in provincia di Cosenza, una stele celebrativa per le vittime della mafia.

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Bibliografia:

 

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Electa, Napoli, 2003

G. Chielli, MAC. Opere e artisti 1973-1992, Silvana Editoriale, Milano, 2005

C. Crescentini, Mediterraneo d'arte, Edizioni Erreciemme, Roma, 2005

E. Crispolti, Ricognizione Sud: una possibile campionatura, nel catalogo "XI Quadriennale di Roma", Roma 1986.

E. Crispolti, Under 3 / I giovani artisti nella giovane critica, Firenze 1988

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T. Sicoli, Dai margini... l'arte 1960-1980, con interviste a G.C. Argan, R. Barilli, M. Calvesi, E. Crispolti, F. Menna, Cosenza 1982.

T. Sicoli, I Post-meridionali, introduzione di E. Crispolti e F. Menna, Cuzzola Ed., Salerno 1984.

T. Sicoli, La questione post-meridionale, prefazione di F. Menna, Cittàcalabria, Catanzaro 1984.

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W. Skreiner, XVI Internationaler Malerwocheh, Landesmuseum Joanneum, Graz 1981.

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L. Spadano, I luoghi di Iride, in "Segno", 70, 1987.

 

 

 

 

 

 

 

 

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